Il Commissario all’Ecoforum di Legambiente Sicilia: risultati sull’isola si vedono, 37 interventi in attuazione


Intervento all’Ecoforum di Legambiente Sicilia, “Luoghi di grande valenza ambientale e turistica scaricano a mare, prima missione è quella contro danno ambientale”

Roma, 25 ottobre 2022 – “In Sicilia, che è la principale destinataria delle infrazioni comunitarie, i risultati del nostro lavoro si stanno vedendo. Su 67 interventi oggi in corso, 37 sono in fase attuativa, per altri venti il progetto è chiuso, sui restanti dieci siamo nella fase di progettazione. Un nuovo schema di decreto del Presidente del Consiglio ci mette in moto come Soggetto Attuatore per altri 151 piccoli e medi interventi in Sicilia, per due procedure ancora non giunte a sanzione pecuniaria”. Lo ha detto Maurizio Giugni, Commissario Unico per la Depurazione, intervenendo il 25 ottobre al Ecoforum Regionale sui rifiuti e l’economia circolare organizzato dalla Legambiente Sicilia.

 “E’ evidente che le infrazioni – osserva Giugni – siano un aspetto molto negativo anche dal punto di vista di immagine in Europa. Oggi paghiamo circa 45 milioni l’anno, ma prima ne pagavamo sessanta. Questo aspetto è però di modesta gravità se confrontato col tema ambientale che questa situazione evidenzia. Ci sono decine di aree –  prosegue il Commissario – di grandissima valenza ambientale e turistica, in cui gli scarichi finiscono al mare non depurati.  Ridurre il danno ambientale è allora la nostra principale missione”.

Nel panel dedicato proprio al ritardo nel sistema di depurazione delle acque reflue sull’isola, il Commissario ha ricordato il  problema della mancata articolazione del Servizio Idrico integrato,  con “il gap prestazionale” tra le diverse aree del Paese. “L’anno scorso – ha spiegato Giugni – abbiamo investito in campo idrico 49 euro l’anno per abitante: ancora pochi, ma in crescita del 50% rispetto al dato del 2012. Questa media però scende a 35 euro per abitante al Sud e a 8 euro laddove ci sono gestioni in economia, molto frequenti specialmente in Sicilia e Calabria”.

“Il PNRR – ha concluso Giugni – dovrà essere in grado di dare la spinta al superamento del ‘Water Service Divide’, a dare maggiore resilienza al servizio idrico integrato di fronte ai cambiamenti climatici, a favorire investimenti e accelerare gli iter amministrativi”.